La sottoscritta non riesce a studiare senza alzarsi automaticamente ogni dieci minuti dalla sedia (deve recuperare la concentrazione di un tempo, sta invecchiando, deve ammetterlo).
Durante una delle sue "alzate" ha visto sbucare un foglio dalla sua agenda posata su un tavolinetto.
Incuriosita l'ha tirato fuori e le si è subito disegnato un sorriso sulle labbra.
Non vi dico cosa c'era scritto né l'autore dello stesso, ma vi rendo partecipi di un compito molto amato dai ragazzi con i quali ho fatto i laboratori di scrittura espressiva, una delle esperienze più belle di tutta la mia vita.
Questo è uno degli esercizi migliori, l'ho fatto anch'io oggi su me stessa per esorcizzare la mia deconcentrazione. Ve lo dedico...provateci anche voi:
"Cosa scriveresti di te stesso e della tua storia di così essenziale da poter essere sigillato in una bottiglia e gettato in mare?
Cosa vorresti si sapesse di te che potesse sopravvivere e approdare da qualche parte?
Cos'è l'atomo da salvare, l'essenza della tua vita che vorresti rimanesse per sempre?
Scrivetelo, sigillatelo nel vostro cuore e poi gettatelo nel mondo, su qualsiasi riva, quando sarete pronti, perché sia in grado di seminare la bellezza dovunque.
Scrivete, scrivete, scrivete...perché fa un bene immenso!