lunedì 10 agosto 2009

Nessuno tocchi l'arte!

“Non leggiamo e scriviamo poesie perché è divertente: leggiamo e scriviamo poesie perché apparteniamo alla razza umana; e la razza umana è piena di passione.La medicina, il diritto, l'economia e l'ingegneria sono nobili occupazioni, necessarie alla sopravvivenza; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, queste sono le cose che ci tengono in vita. Citando Walt Whitman: - O me o vita, domande come questa mi perseguitano, infiniti cortei di infedeli,città gremite di stolti, che v'è di nuovo in tutto questo? O me o vita - Risposta: che tu sei qui, che la vita esiste, e l'identità; che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso.Quale sarà il tuo?”

Dal film “L’attimo fuggente”


Il nuovo decreto anticrisi varato dal governo, prevede, tra gli altri, dei tagli al Fondo Unico per lo Spettacolo.
La mia ingenuità e fiducia, mi portano a sperare che qualcuno si ravveda e che la cultura non venga usata come chiave di uscita dalla crisi economica nella quale siamo caduti.
Chi va a teatro e fa teatro, chi va al cinema e fa cinema, chi scrive e chi legge, chi intona una melodia e la ascolta, chi dipinge un quadro e chi viene rapito ammirandolo, chi balla e chi guarda danzare, non perdono il loro tempo ma ne inventano uno migliore, che vive contemporaneamente nel passato, nel presente e nel futuro.
Nell’arte vive il tempo passato che prende la forma di una storia che viene scritta, rappresentata, dipinta e cantata nel tempo presente, e infine regalata al futuro di chi avrà la fortuna di rileggerla, di rivederla e di riascoltarla.
Questo blog non è una testata giornalistica, ma si unisce alla protesta di quanti credono ancora che l’arte e la cultura siano strumenti in grado di renderci liberi regalandoci la possibilità di esprimere ciò che siamo.
Probabilmente l’arte non è necessaria alla sopravvivenza del cosmo e del corpo umano…ma proviamo a pensare, anche e solo per un istante…ad un mondo senza arte.
Senza quadri.
Senza spettacoli.
Senza cinema.
Senza libri.
Senza musica.
Senza monumenti e sculture.
Senza danza.
L’uomo respirerebbe ancora, camminerebbe ancora, dormirebbe ancora, si risveglierebbe ancora, mangerebbe ancora, parlerebbe ancora.
Ci sarebbero ancora gli alberi per tenerci al riparo dal sole, le strade per lasciarci camminare, il sole per riscaldarci, la luna per sorprenderci a guardarla, il mare per poterlo ammirare, le montagne per sognare di scalarle, il mondo intero per immaginare di scoprirlo, le stelle per continuare a desiderare.
Tutto questo ci sarebbe ancora, ma senza l’arte, nessuno avrebbe la magia di raccontarlo.
L’arte è un dono che Qualcuno ha regalato al mondo attraverso gli artisti.
Ma per fare in modo che gli artisti continuino a regalarla al mondo, è necessario non operare alcun taglio.
Questa è la notte dei desideri.
Facciamo tutti in modo che le stelle abbiano ancora la possibilità di essere raccontate, rappresentate, danzate, dipinte, orchestrate in una sinfonia.
Perché senza l’arte, l’uomo non potrebbe più raccontare sé stesso.


9 commenti:

Anonimo ha detto...

Aggiungerei..."senza l'arte l'uomo non potrebbe raccontare la sua anima".
a.

Anonimo ha detto...

Allegra sta attenta...mi sa che in questo periodo sei presa di mira dati i commenti precedenti...non vorrei che anche la politica ti facesse brutti scherzi...
Comunque io sono d'accordo...l'arte non deve essere toccata, ci arricchisce e ci rende quello che siamo.

Anonimo ha detto...

Ma se è necessario per sfamare qualcuno' Tu che faresti, salveresti l'arte o qualcuno che muore di fame?

Anonimo ha detto...

Anonimo quanto siamo tragici!Sono due cose diverse, ma indispensabili per la vita e per l'uomo!
Roberto

Allegra ha detto...

a.: perfetto!

Anonimo 1: ho parlato di politica io??? ;-)

Anonimo 2: perchè vedere sempre tutto bianco o tutto nero? Perchè estremizzare? Non si tratta di salvare "o" l'arte "o" qualcuno che muore di fame, si tratta, questo è il mio parere, di "salvarci" tutti, e per farlo è necessario capire di cosa abbiamo bisogno cercando di dare il giusto peso alle cose e cercando "tutti" di fare del nostro meglio.
Se c'è bisogno di sanare la crisi, che si faccia, stando attenti però a cosa tagliamo fuori, e questo non significa porre in primo piano l'arte rispetto alla fame, ma avere attenzione per le scelte che si fanno.

Comunque i vostri commenti a quelle ore mi preoccupano...c'è bisogno di dormire un pò...:-)!

Roberto: concordo con te!

Anonimo ha detto...

Ah sì?Io sarei tragico?Si vede forse vivete nella ricchezza e nell'agiatezza preferendo di salvare un libro al posto di un essere umano!

Allegra ha detto...

Chiedo cortesemente di abbassare i toni, sottolineando che siamo in un blog in cui i commenti dovrebbero essere rivolti al post e non in forma di giudizi sull'autore o su altre persone.
Non credo che qualcuno abbia affermato di voler salvare un libro al posto di un essere umano.
Nel mio post si parlava di non utilizzare l'arte come chiave di uscita dalla crisi economica, non di preferire l'arte allo sfamare il mondo.
Ribadisco la possibilità di non estremizzare, bensì di riflettere e, soprattutto, di ricordarsi la differenza tra opinione e giudizio.

Anonimo ha detto...

Mi scuso se ho usato la parola "tragico".Era un modo ironico di affermare che forse è utile non estremizzare, come ha scritto l'autrice di questo blog.
Quello che vorrei far capire all'anonimo, è che non ci troviamo di fronte ad un out-out.
Mi scuso con l'anonimo per aver usato quella parola e con Allegra.
Roberto

Anonimo ha detto...

Grazie per quello che scrivi e per come lo scrivi.
L.