Oggi è successa una cosa un po’ strana, che mi ha fatto riflettere.
Sì, ci ho riflettuto mentre mi cambiavo, mentre tornavo a casa, mentre aprivo il portone e poi la porta di casa.
Mentre accendevo la luce e mentre posavo la borsa.
Mentre tutto il mondo era impegnato nella propria quotidianità.
Mentre.
Allegra: Vuoi colorare un disegno?
Bambina: Sì…me lo dai?
Allegra: Certo…guarda un po’ cosa ti faccio vedere…ci sono le principesse, c’è la sirenetta, Biancaneve…dimmi quale vuoi…
Bambina: Mi dai Cenerentola?
Allegra: Eccola qui…
Bambina: Sì…ma come la coloro?
Allegra: Come vuoi colorarla?
Bambina: Non lo so…forse rosa?
Allegra: Rosa!
La bambina mi guarda…
Allegra: Vuoi cambiare colore?
Bambina: No…ma il principe come lo faccio?
Allegra: Beh…lo facciamo azzurro?
Bambina: No azzurro no…il principe azzurro non esiste me lo dice sempre la mia mamma.
Istintivamente guardo la mamma seduta poco distante. Sulle sue labbra si disegna un triste sorriso.
Allegra: E allora io direi di farlo giallo, che dici?
Bambina: Sì giallo mi piace. Cenerentola azzurra e il principe giallo!
Mentre tutto il mondo è immerso nella propria quotidianità, io continuo a pensare.
“Il principe azzurro non esiste me lo dice sempre la mia mamma”.
Quando a volte mi capita di pensare alla mia infanzia, mi vengono in mente le fiabe che adoravo tanto guardare e leggere, quelle in cui la principessa veniva salvata dal suo principe azzurro con il cavallo bianco.
Non m’importava del dopo…ero contenta semplicemente perché loro “sarebbero vissuti felici e contenti”.
Ero contenta di guardare il mondo che era contento.
Ero contenta di sapere che due persone erano felici e contente.
Ero contenta di crederci.
E la mia mamma era contenta di vedermi contenta.
Poi si cresce e si imparano tante cose…ma questa è un’altra storia.
Perché quella bambina non ha voluto colorare il principe con l’azzurro?
Perché non può credere che esiste il principe azzurro?
Nella mia mente gli occhi della bambina s’incrociano con il sorriso triste della mamma.
E con la mancanza di un padre. E di un marito.
Accendo la TV. C’è il telegiornale.
A Bologna una madre uccide i suoi due figli, di sei e cinque anni. E poi si toglie la vita.
“Era depressa perché il marito l’aveva lasciata. Aveva 34 anni”.
Spengo il televisore e ripenso al principe colorato di giallo appeso ad una parete bianca.
Ripenso alle favole e al bisogno di crederci o non crederci ancora.
Ripenso al mondo, all’amore, ai principi azzurri e gialli.
Ripenso a tutto ciò che accade nella nostra quotidianità e mi chiedo quale sia la risposta giusta per tutto.
Se un giorno avrò una figlia e lei mi chiedesse di raccontarle una favola…perché non dovrei raccontarle che può esistere un principe azzurro?
Perché non dovrei sperare per lei un futuro migliore?
Perché non dovremmo credere senza falsificare la realtà?
Avrei voluto dire qualcosa a quella mamma oggi.
Ma non l’ho fatto…perché dovevo stare nel mio ruolo.
Non conosco la sua storia.
Ma conosco quegli occhi e quel sorriso.
E soprattutto la mano di quella bambina che colorava un principe di giallo.
Il colore del sole, della luce, della speranza, dell’allegria.
Non abbiamo bisogno di inventarci la realtà, ma spesso la fantasia e la speranza hanno bisogno di incontrarsi come due linee curve che formano un cerchio perfetto.
Le fiabe sono importanti. Tanto quanto la realtà.
Basta saperle equilibrare…soprattutto con i bambini.
Perché loro non c’entrano niente con le nostre sofferenze, con i nostri sbagli e con gli sbagli di un principe giallo.
Le fiabe sono importanti per immedesimarsi, per confrontarsi con la ‘cattiveria’, e anche per credere (e sperare) che nella vita possa esistere il lieto fine.Attraverso l’identificazione con l’eroe della fiaba, ci viene trasmessa la speranza che i problemi siano risolvibili, che esista sempre la possibilità di un cambiamento e che “il prossimo” esista, per salvarci.La fiaba ci infonde quel coraggio di cui abbiamo bisogno per non restare ancorati al passato e andare incontro ad un futuro pieno di speranza e allegria.
Il posto delle favole
Le favole dove stanno?
Ce n’è una in ogni cosa:nel legno, nel tavolino,nel bicchiere, nella rosa...
La favola sta lì dentro da tanto tempo, e non parla:è una bella addormentata e bisogna svegliarla..Ma se un principe, o un poeta,a baciarla non verrà
Invano la sua favola aspetterà.
Gianni Rodari
Perché dovremmo smettere di crederci?
Invano la sua favola aspetterà.
Gianni Rodari
Perché dovremmo smettere di crederci?
24 commenti:
Mi sono sempre chiesta se sia giusto o meno raccontare una favola buona ai bambini.
Spesso mi verrebbe voglia di non farlo, per non "ingannarli".
Ma, come hai scritto, basterebbe saper equilibrare la realtà e la fantasia, e non smettere di credere che "possa esistere qualcuno che ci salvi".
"Perché loro non c’entrano niente con le nostre sofferenze, con i nostri sbagli e con gli sbagli di un principe giallo."
E' vero...da mamma, ti dico che hai ragione.
Splendide le tue considerazioni...penso tu saresti una brava madre.
Un'ultima cosa...anche noi abbiamo bisogno di credere nelle favole, non solo i bambini.
Giusto?
Magari il principe giallo potrebbe essere la figura di un nuovo principe: quello umano, che sbaglia, che ama, che risbaglia, che chiede perdono, che soffre, che non riesce a salvare...
a.
Bella domanda...ma per "non ritornare sempre sullo stesso punto", ci dormo su e te lo scrivo domani.
Notte!
Sono passato di qui ieri. Ho dato un pò un'occhiata in giro.
Ma non ho commentato.
Stasera ho letto questo nuovo scritto, e mi sono detto: bello questo post, bello questo blog, bella l'autrice.
Ma forse l'autrice non si rende conto che il mondo fa schifo, che non non ci stiamo a fare un cazzo in questo mondo e che le favole non sono mai servite a niente.
Che sarebbe meglio evitare di scrivere cose sante quando poi fuori dalla porta c'è solo schifo.
Non prendiamoci in giro cara sirenetta. Visto che parlavi di verità nell'altro psot, scrivila la verità. Il mondo fa schifo e Dio, se esiste da qualche parte, non fa un cazzo.
C.
Vuoi dire che nella tua vita non c'è neanche una cosa che salveresti? Non ci credo!
ps.posso chiederti perché sei così volgare? E' un modo per farti 'sentire'? Hai paura che diversamente la gente non ti ascolti?
E' vero...le favole aiutano a sperare in un cambiamento. Non dovremmo mai smettere di raccontarle e di crederci.
Perchè il mondo sia migliore.
Lorenza: infatti non è ingannare...ma equilibrare.
Anonimo: giusto...
a.: o che non vuole salvare e salvarsi.
C.: visto che hai fatto un giro da queste parti avrai notato come il mio linguaggio e quello di chi commenta sia abbastanza pulito. Questo forse perchè "si spera" in un mondo migliore anche attraverso un linguaggio non volgare, soprattutto se questo linguaggio si usa per comunicare. Invito cortesemente a fare lo stesso.
Alla tua ultima riga ti rispondo con una storiella:
"Mi arrabbiai e dissi a Dio:
'Perché non fai qualcosa?'
Per un po' Dio non disse niente.
Poi improvvisamente quella notte mi rispose: 'Certo che ho fatto qualcosa. Ho fatto te'."
Credo che Dio abbia fatto un mondo e degli esseri umani con un cuore ed un cervello, come te e come me.
Io non sprecherei parole a dire che "il mondo fa schifo", ma spenderei meglio questa opportunità dandomi da fare per renderlo "meno schifoso". Forse sarebbe meglio.
Anna e anonimo: grazie!
Sai zittire in un modo che non ha eguali! (si spera...)
Comunque...ci ho riflettuto e la rispsota c'era già.
Saper equilibrare...anche se dal mio pessimismo farei pendere la bilancia in particolare dalla parte della realtà cruda.
però come hai detto tu "loro non c'entrano niente" ed hanno bisogno di sperare..equilibrando.
Sarebbe come dire "non sognare tanto nessuno dei tuoi sogni si avvererà mai"...non credo sia questo il modo di proteggere i bambini.
Ogni bambino deve sentirsi libero di poter scrivere la favola della propria vita: una favola a cui vengono poi piano piano apportate delle modifiche, ma che rimarrà sempre "la mia favola".
Forse non viviamo nel "migliore dei mondi possibili" ma come dice Anna c'è sempre qualcosa da salvare, solo che a volte la rabbia può far calare una profonda oscurità, nella quale diventa difficile vedere.
Chiara
Ecco un'altra favola irreale. Dio ha fatto me...e io che posso fare se la gente muore di fame? Se le donne vengono violentate? Se le famiglie si sfasciano? Se i bambini vengono maltrattati?
Visto che i bambini per te sono quasi tutto, da come si capisce dal blog, mi dici cosa può fare un singolo essere umano "con un cuore e un cervello" di fornte agli abusi e al maltrattamento?
Di fronte allo schifo?
E tu mi vieni a parlare di raccontare favole ai bambini?
Per Anna: no, forse non salverei niente. E non ho paura di non farmi sentire. Ero solo arrabbiato per quello che ho letto.
Chiedo scusa all'autrice per il mio linguaggio.
C.
Cavaliere Oscuro: facciamola pendere dall'altra parte ogni tanto questa bilancia!
Chiara: il tuo commento è eccezionale...soprattutto quando scrivi "ogni bambino deve sentirsi libero di poter scrivere la favola della propria vita". Non si dovrebbe smettere mai di sperare per questo.
C.: pensa se ogni uomo sulla terra la pensasse come te...Madre Teresa scriveva che "siamo gocce nell'oceano". Un uomo solo di certo non può risolvere i grandi problemi del mondo, ma ciascuno di noi, anche il più piccolo nella più piccola quotidianità, può dare il suo contributo per un mondo migliore.
Leggere le favole ai bambini, è un modo per renderlo migliore, per esempio.
Non hai bisogno di allargarti verso i grandi temi del mondo come la fame...basta che giri gli angoli della tua strada per vedere che c'è bisogno di aiuto. Magari il tempo che hai impiegato per scrivere che il "mondo fa schifo" poteva essere speso diversamente...
Vorrei dire a C.: cosa ti ha fatto tanto arrabbiare del post da indurti a parlare in questo modo? Forse la speranza ti fa arrabbiare?
E sentiamo la sirenetta "so tutto io" cosa consiglierebbe...!
Per Federico: sono arrabbiato perchè qui dentor sembrate tutti pieni di speranza mentre il mondo fa schifo. E lo ripeto!
C.
Caro C., accanto all'invito ad usare un linguaggio pulito, unisco l'invito ad abbassare i toni e a "saper" usare l'ironia.
Il consiglio te l'ho già dato mi pare...ognuno può fare qualcosa per fare sì che "il mondo non faccia schifo" come ami ripetere.
Ti consiglio anche un libro consigliato a sua volta da una persona che se ne intende: "Sunset limited" di Cormac McCarthy.
Leggilo...
Grazie per il consiglio di lettura.
Ma chi è che lo consiglia a sua volta?
Comunque, perchè se sei così piena di speranze non hai fatto in modo che la madre capisse che "sbagliava" a non far credere alla bambina che il principe azzurro non esisteva?
E perchè poi hai detto alla bambina di colorarlo di giallo?
Sei un pò contraddittoria...mi pare.
C.
Chiedo scusa in anticipo per il mio commento forse fuori luogo, ma ci tengo a farlo.
Seguo questo blog da tre anni, praticamente l'ho visto crescere.
E' un "luogo" in cui VIVE la delicatezza.
Sporcarlo come ha fatto C. penso sia stato erroneo così come penso sia stato erroneo ed arrogante nominare l'autrice come "sirenetta so tutto io".
Anche perchè lei non ha mai smesso di risponderti con delicatezza (ve lo dico io perchè...è assolutamente incapace di non essere delicata!).
Ho scritto questo non perchè l'autrice abbia bisogno di qualcuno che risponda al posto suo, ma perchè ci tenevo.
L.
A me pare che tu non sia stato attento nella lettura invece.
"Dovevo stare nel mio ruolo". Non è contraddizione, è rispetto per quello che si è in quel momento e per quello che non si è.
Se anche il mondo facesse "schifo" come dici (ma io non sono d'accordo), la speranza non sarebbe fuori luogo; anzi...
Non capisco perché la cosa dovrebbe farti arrabbiare.
Anna
E chi è L. il tuo principe azzurro per caso?!
Pensavo non rispondessi più, ieri sera ho aspettato e pensavo di averti "zittito".Mi sbagliavo.
Per Anna: io la speranza non la vedo.E' questo che mi fa arrabbiare. Se tu la speranza non la vedessi, ti arrabbiaresti come me.
C.
Forse hai ragione... Per questo ti auguro con tutto il cuore di 'vedere' presto un po' di speranza.
1sorriso! (non ti arrabbiare per questo se puoi)
Anna
No...non mi arrabbio...anzi. Ringrazio questa discussione, questa splendida autrice e i suoi pazienti "commentatori".
Tornerò, anche se non vi prometto di essere più speranzoso!
C.
E' già qualcosa caro C.! ;-)!
Tutto è bene quel che finisce bene! E speriamo che quel rospo della foto diventi principe!
Per C.:Piacere, io sono il principe verde di Allegra...non quello azzurro, che la ama, non quello giallo, che la fa soffrire, ma quello verde, che la legge.
L.
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