Di solito quando sogno, il mattino dopo scrivo ciò che ho sognato su un piccolo quaderno verde.
Sono anni ormai che lo faccio.
Stanotte ho fatto un sogno particolare. Non ve lo racconto, ma vi racconto la riflessione che ne è venuta fuori anche alla luce di quanto succede, spesso, nelle nostre vite.
Esiste un meccanismo chiamato “coazione a ripetere”.
Il buon vecchio Freud nel 1920, descrive un meccanismo inconscio di ripetizione delle stesse esperienze vissute, anche quando queste si mostrano ai nostri occhi in veste diversa, con altri personaggi e in altri contesti.
Per dirla in breve, una persona che in un momento della sua vita si trova a vivere una situazione in cui deve scegliere come comportarsi, a cui deve trovare una soluzione, si comporta esattamente ed inconsapevolmente nello stesso modo in cui si è sempre comportata.
Alla base di tutto, sta il principio secondo il quale una persona cerca di risolvere un compito irrisolto che affonda le sue radici nel passato, mettendo in atto ripetutamente le stesse azioni per superarlo, nel momento in cui si trova di fronte a situazioni simili, non rendendosi conto che mettendo in atto le stesse azioni porta la stessa situazione allo stesso “tragico finale”.
Quante volte ci è successo di dire: ma capitano tutte a me? Ma perché io incontro sempre le stesse persone? Ma perché si comportano con me sempre allo stesso modo? Ma perché?
Ora…non credo che l’essere umano sia uno stupido che si va a cacciare sempre nelle solite situazioni accompagnandole sempre verso la solita fine.
Il cervellotico Sigmund non ha mai smesso di sottolineare come l’uomo abbia una terribile paura di ciò che non conosce e di come si “accontenti” di crogiolarsi e di tenersi stretto quello che conosce, anche se doloroso.
Perché è ciò che non conosciamo che ci fa più paura.
Il buio ci fa più paura della luce.
Sono anni ormai che lo faccio.
Stanotte ho fatto un sogno particolare. Non ve lo racconto, ma vi racconto la riflessione che ne è venuta fuori anche alla luce di quanto succede, spesso, nelle nostre vite.
Esiste un meccanismo chiamato “coazione a ripetere”.
Il buon vecchio Freud nel 1920, descrive un meccanismo inconscio di ripetizione delle stesse esperienze vissute, anche quando queste si mostrano ai nostri occhi in veste diversa, con altri personaggi e in altri contesti.
Per dirla in breve, una persona che in un momento della sua vita si trova a vivere una situazione in cui deve scegliere come comportarsi, a cui deve trovare una soluzione, si comporta esattamente ed inconsapevolmente nello stesso modo in cui si è sempre comportata.
Alla base di tutto, sta il principio secondo il quale una persona cerca di risolvere un compito irrisolto che affonda le sue radici nel passato, mettendo in atto ripetutamente le stesse azioni per superarlo, nel momento in cui si trova di fronte a situazioni simili, non rendendosi conto che mettendo in atto le stesse azioni porta la stessa situazione allo stesso “tragico finale”.
Quante volte ci è successo di dire: ma capitano tutte a me? Ma perché io incontro sempre le stesse persone? Ma perché si comportano con me sempre allo stesso modo? Ma perché?
Ora…non credo che l’essere umano sia uno stupido che si va a cacciare sempre nelle solite situazioni accompagnandole sempre verso la solita fine.
Il cervellotico Sigmund non ha mai smesso di sottolineare come l’uomo abbia una terribile paura di ciò che non conosce e di come si “accontenti” di crogiolarsi e di tenersi stretto quello che conosce, anche se doloroso.
Perché è ciò che non conosciamo che ci fa più paura.
Il buio ci fa più paura della luce.
E forse..."non sono loro che si comportano sempre allo stesso modo con me"...sono io che inconsapevolmente ricreo sempre le stesse situazioni.
Parecchi anni fa ricevetti in regalo un libro. Spesso mi capita di sottolineare le frasi più significative, un po’ per fissarle nel mio cuore e nel mio cervello e un po’ per ricordare quali libri letti mi siano rimasti davvero dentro.
“Un guerriero della luce sa che alcuni momenti si ripetono. Spesso si ritrova di fronte a problemi che ha già affrontato. Allora si sente incapace di progredire nella vita, giacchè i momenti difficili si sono ripresentati.
‘Questo l’ho già passato’-si lamenta con il suo cuore.
‘E’ vero, lo hai vissuto’- risponde il cuore – ‘ma non l’hai mai superato’.
Il guerriero allora comprende che il ripetersi dell’esperienza ha un’unica finalità: insegnargli quello che non vuole apprendere.”
Manuale del guerriero della luce – Paulo Coelho
Lo hai vissuto, ma non lo hai mai superato.
Penso che la verità stia tutta qui.
E penso che ognuno di noi ogni tanto dovrebbe fermarsi a riflettere.
Non è una questione psicologica in termini tecnici…ma esistenziale in termini quotidiani.
Ogni giorno, ogni persona che incontriamo nella nostra vita, ogni nostra azione…non passano.
Ma restano…anche se “passa la scena di questo mondo” (1Cor 7,31).
Non dovremmo pensare solo al domani, perché è l’oggi che lo lega.
Non permettiamo che la ripetizione dei nostri errori lo rovini.
Per noi e per chi ci sta accanto.
Parecchi anni fa ricevetti in regalo un libro. Spesso mi capita di sottolineare le frasi più significative, un po’ per fissarle nel mio cuore e nel mio cervello e un po’ per ricordare quali libri letti mi siano rimasti davvero dentro.
“Un guerriero della luce sa che alcuni momenti si ripetono. Spesso si ritrova di fronte a problemi che ha già affrontato. Allora si sente incapace di progredire nella vita, giacchè i momenti difficili si sono ripresentati.
‘Questo l’ho già passato’-si lamenta con il suo cuore.
‘E’ vero, lo hai vissuto’- risponde il cuore – ‘ma non l’hai mai superato’.
Il guerriero allora comprende che il ripetersi dell’esperienza ha un’unica finalità: insegnargli quello che non vuole apprendere.”
Manuale del guerriero della luce – Paulo Coelho
Lo hai vissuto, ma non lo hai mai superato.
Penso che la verità stia tutta qui.
E penso che ognuno di noi ogni tanto dovrebbe fermarsi a riflettere.
Non è una questione psicologica in termini tecnici…ma esistenziale in termini quotidiani.
Ogni giorno, ogni persona che incontriamo nella nostra vita, ogni nostra azione…non passano.
Ma restano…anche se “passa la scena di questo mondo” (1Cor 7,31).
Non dovremmo pensare solo al domani, perché è l’oggi che lo lega.
Non permettiamo che la ripetizione dei nostri errori lo rovini.
Per noi e per chi ci sta accanto.
Qualcuno, da lassù, vuole solo la nostra felicità, che nasce da una sana verità, non da una verità scritta dentro ad una bugia.
Lo hai vissuto, ma non l’hai superato.
Credici. Almeno una volta.
19 commenti:
Ci vai giù pesante di domenica.
Coazione a ripetere, uhm...è sempre inconscia?
Ho letto quel libro e ne sono rimasta affascinata.
Ho letto questo post e mi sono chiesta: perchè, allora, mettiamo in atto gli stessi comportamenti se sappiamo che portano alla stessa fine?
Non sono d'accordo.
Perchè credi che noi mettiamo in atto sempre gli stessi comportamenti? Non è forse che gli altri si comportano sempre allo stesso modo con noi?
Cioè: io mi comporto in un modo. La situazione va male. E' ovvio che se mi si ripresenta la stessa situazione, mi comporterò diversamente. O no?
P.
Il problema è che non lo capiamo.
O lo facciamo troppo tardi.
P.S.: finalmente una foto "allegra!"
La felicità non è di questo mondo.
C.
Bella l'idea di scrivere i sogni.
Ma te li ricordi sempre?
Comunque a parte tutto, penso ci vorrebbe una "studiata" sulla coazione a ripetere e credo che questo non sia il luogo più adatto.Però non ho capito come mai viene chiamata "coazione".Puoi spiegarmelo in breve senza essere troppo tecnica dato che sono digiuno di queste cose?
Ah ah...furbetta, il sogno perchè non ce lo racconti?
Magari possiamo capire meglio la coazione a ripetere...
Ho smesso di respirare per tutta la durata della lettura.
Non commento quasi mai, ma certe volte è inevitabile.
Hai una capacità di buttare in faccia la tua verità con una delicatezza, con una poesia e con una cultura che faresti innamorare chiunque.
Grazie per quello che scrivi, per come lo scrivi e per come rispondi.
Se sei così anche nella vita reale, invidio chi ti ha accanto.
Un lettore affezionato
Anonimo: è un meccanismo inconscio, ma come tutto ciò che è inconscio, può benissimo risalire alla coscienza.
Lorenza:a saperlo, penso che la coazione a ripetere non esisterebbe proprio...dipende sempre dalla propria storia.
P.: credi sia davvero, per tutti, così ovvio?
Federico: ;-)
C.: secondo te allora di quale mondo è?
SerenoPocoNuvoloso: si chiama coazione perchè in origine è un qualcosa di esterno che poi induce alla creazione di forze interne che provocano la ripetizione(spiegazione estremamente sintetica).
Cavaliere Oscuro: per capirla meglio se vuoi ti consiglio alcuni libri...Freud la spiega meglio di me, te l'assicuro!
Lettore affezionato: grazie a te.
Di un mondo che non esiste.
C.
Se ti ho chiesto scusa per averti chiamato strizzacervelli, non credere che ora io abbia cambiato idea sugli psicologi.
Quindi, sì, per me è ovvio. Per te non lo è perchè, grazie, devi pur lavorare!
P.
No caro P. per me non lo è non perchè altrimenti non lavoro, ma perchè ho avuto modo d'incontrarla spesso, in prima e in terza persona.
Tengo a precisare, in generale, che la coazione a ripetere non è una patologia, ma un meccanismo inconscio che può o meno condurre a patologia.
E tu, anche questo è ovvio, ti auguri che porti a patologia,altrimenti rimani disoccupata!
P.
Purtroppo molta gente ignora che gli psicologi non si occupano solo di patologie, ma fanno anche altro.
Quindi, mio caro P., mi dispiace deluderti, ma spero di non essere disoccupata pur non sperando che la coazione a ripetere porti a patologia.
Mi hai dato dell'ignorante?
P.
E' ovvio che no.
E' ovvio...che tu sei una grande!
Ma non è doloroso a volte scrivere i sogni?
Ogni tanto...
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