mercoledì 10 febbraio 2010

Cronaca di una giornata senza materia grigia

Il buongiorno si vede dal mattino.

Anzi no, dalla sera prima.

Se alle ore 20:00 incontri la tua ex professoressa di Psicologia delle relazioni familiari e le dici: "buongiorno" e lei ti risponde con "buongiorno", pensi che forse c'è qualcosa che non va nel ritmo circadiano della vita degli psicologi.

Ma non ci fai caso, in fondo hai avuto una giornata difficile.

Se poi, undici ore dopo, per la seconda volta nel giro di un mese, metti il sale nel tuo latte al posto dello zucchero, ti chiedi se la materia grigia che alberga nella parte superiore del tuo corpo, esista ancora.

Ma oggi è una giornata importante...si laureano le tue amiche colleghe. E quindi il mattino è dolce lo stesso, anche senza zucchero.

Devi andare dal fioraio con la tua socia.

Arrivi prima di lei e cominci a congelarti osservando i fiori dalla vetrina.

Quando il congelamento sta per trasformarsi in ibernamento, lei arriva.

Mentre scrivi la Divina Commedia sui biglietti il fioraio confeziona al settimo cielo i bouquet, chiedendo: voi siete già laureate?

Risponde la mia socia: sì sì.

Tu pensi: ti è andata male che i nostri amici e parenti abbiano già fatto!

Uscite dal fioraio addobbate come due alberi di Natale e prendete l'autobus, incuranti della gente che vi osserva divertita.

Non possiamo mica metterci a spiegare il perchè del nostro addobbo!

Arrivate in facoltà e scorgete due ragazzi con un mazzo di volantini in mano.

Eccoci.

Mentre entrate, uno di loro si avvicina: signorina questo è per...

Hai un bouquet in una mano, la borsa a tracolla, una regalo nell'altra mano, nonchè i guanti che ti impediscono qualsiasi movimento sottile. E non hai neanche bevuto il latte con lo zucchero!

"Ma ti sembra il caso che io possa prendere il volantino?" - rispondi al tipo.

E mentre la tua socia ride, ti avvicini verso l'aula dove poche ore dopo brilleranno le stelle più belle.

Sei orgogliosa di loro e come al solito piangi. Ma è normale.

Nel pomeriggio hai un appuntamento insieme alla tua socia. Ma siete in anticipo ed è ora di pranzo.

"Dai prendiamo un panino in un posto che io conosco" - dice la tua socia.

Bene, ti fidi di lei.

Dopo pochi metri lo trovate. Ed entrate, è normale che entriate.

Dopo pochi secondi vi guardate in giro per poi, dopo un'occhiata a trecentosessanta gradi, vi ritrovate occhi negli occhi.

Tutti maschi che vi guardano.

Tutti eh, non si sbaglia.

E vi chiedete perchè vi guardano. Ok, voi siete donne e loro uomini, ma cosa c'entra?

"Ma sei sicura che questo non sia un posto per soli uomini?Ci guardano male!"- sussurri all'orecchio.

"Boh...in effetti è strano. Come lo facciamo il panino?" - risponde la tua socia.

Dopo i vari "come vuoi tu come voglio io come vuoi tu per me è uguale", si decide per prosciutto cotto.

Ma...poco prima di chiedere, optate anche per la mozzarella.

E dopo il "chiedi tu chiedo io chiedi tu per me è uguale", siccome dal fioraio hai parlato tu, parla lei.

"Lo sapete come si chiama questa?" - esordisce l'uomo dietro al bancone indicando la mozzarella.

Io sospiro. Oggi hanno proprio tutti voglia di parlare.

"Mah...sarà una mozzarella?!" - rispondi pensando "sono una donna, ma non una cretina".

"Si chiama Careggi signorina. Careggi. La fanno lì sa?" - continua lui.

Altro sospiro.

"No non lo sapevo".

Bene, adesso lo sai. La tua vita cambierà.

Mentre pagate profumatamente "due panini con careggi", l'amico dell'uomo chiede: ma c'è rimasto qualcuno a San Salvi, che ce lo portiamo?

Per la cronaca San Salvi è l'ex manicomio.

"Sì c'è qualcuno, ma ora c'è il dipartimento di psicologia" - affermi pensando "non che il tipo di soggetti al suo interno sia cambiato".

Nella fragorosa risata uscite dalla setta e rientrate nel gelo fiorentino.

E' ancora presto.

Vedete un supermercato ed entrate.

Meglio entrare che morire di freddo.

Ok, il supermercato è piccolo e voi non dovete comprare nulla. Che ci fate lì?

Appunto. Uscite, è meglio.

Individuate l'uscita mentre la tua socia cerca d'infilarsi tra una signora, il suo carrello di venti chilogrammi e la cassa posizionata obliquamente tra l'exit e lo scaffale...delle uova di Pasqua.

Sì, le uova di Pasqua.

E mentre pensi per quale assurdo motivo siete entrate lì dentro, sfiori con la più assoluta delicatezza lo scaffale delle uova di Pasqua, già sfiorato con ancor più delicatezza dalla signora davanti a te.

E succede il fattaccio.

Chiudi gli occhi in un frammento di secondi. Non vuoi guardare, preferisci immaginare. Ti piace tanto, lo sai.

Lo zucchero. Tutta colpa dello zucchero.

Le uova di Pasqua cadono a terra. Sì, proprio a terra.

La tua socia ride. Ridi anche tu perchè ormai il danno è compiuto.

Ride anche la signora.

Il commesso rimette a posto le uova e ti sorride. Almeno quello.

E' solo metà giornata e già ne hai combinate di tutte i colori.

Ma il resto scorre velocemente, passate davanti alla sede dell'appuntamento e andate oltre, sì andate oltre, anche se conoscete l'indirizzo a memoria.

"Ma siamo al 53" .

E voi avete già passato il 55. La materia griga scarseggia. Ne sei già più sicura.

Non è solo colpa dello zucchero. Te ne rendi conto?

La giornata finisce e arrivi a casa.

Prepari la cena, stavolta con gli ingredienti giusti.

Sorridi per un messaggio inaspettato.

Sorridi al ricordo della tua giornata.

Ma da domani starai più attenta a cosa metti nella tua tazza a colazione.

Oggi hai capito che è meglio non sbagliare!

"Se il mio cervello venisse trapiantato in un altro corpo, sarei ancora me stesso?"
Maret

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho immaginato tutto per filo e per segno!!
Troppo ridere!

Federico ha detto...

Fantastico questo post!Sei forte!

Lorenza ha detto...

Mi ci volevano due risate stamattina! E ogni tanto è bello che tu ci faccia anche ridere oltre che riflettere!

Anonimo ha detto...

No non saresti te stessa...vai bene così come sei!

Cavaliere Oscuro ha detto...

Ma che sapore ha il latte con il sale???

Allegra ha detto...

Meglio che io non te lo dica...:-(