Inizia con grida di trionfo e sorrisi aperti di benvenuto, per poi consumarsi in un dolore che, goccia dopo goccia, fa tremare l'intera terra e squarciare il cielo in due.
Come se tutto fosse morto nel niente.
O il niente si fosse perso nel Tutto.
Passione.
Per Cristo viene usata per indicare la Sua triste sofferenza finale.
Ma "passione", se presa in un contesto amoroso, la si legge come un abbandono pieno di gioia.
Due amanti nel trasporto si baciano, prendendosi anche l'anima.
Cristo invece trasporta una croce, a volte perdendosi tra una caduta e un'altra, altre rialzando quel volto insanguinato senza smettere di trascinarci tutti insieme a Lui.
Che contraddizione nel lessico, verrebbe da pensare.
Oppure...la parola "passione" ci vuole suggerire la stessa, medesima cosa?
E cioè che l'Amore porta indissolubilmente con sé sacrificio e gioia?
Ma nessuno al mondo vuole soffrire.
E' una legge non scritta.
E allora cosa ci spinge alla passione?
Cosa ci muove verso quel trasporto di anima e di carne che serba la capricciosa certezza di vivere solo nel presente?
L'Amore è l'unica risposta che conserva tutte le domande.
Sono i passi di Cristo verso il calvario.
E sono i passi di due anime che si promettono il futuro senza conoscerlo.
O forse anche di un'anima sola, che vive di una passione nascosta e illusoria, che consuma e poi annienta senza domandare, senza invadere, senza ribellarsi.
Come Cristo di fronte a Pilato.
E' un silenzioso tormento, che non chiede il "per sempre", perché già lo possiede nel cuore.
Amare è già un per sempre.
Che vive, trascinandosi i ricordi che ammazzano il tempo ammazzando il dolore che si annienta a poco a poco.
E che resta, come una parte di noi che non possiamo toglierci.
La costola che abbiamo rubato per poter stare in piedi.
Anche questo è passione.
E se un giorno saremo capaci di non rinnegare il dolore che inevitabilmente consuma il tempo dedicato, era amore.
Perché l'amore non dimentica, non butta via niente, non distrugge e non sparisce.
Ma stordisce, soprattutto quando ti inganna di voler restare per sempre.
Ma così come quel chiodo che, penetrandogli dentro, lo ha fatto gridare di dolore, anche il nostro amare di ogni giorno ci lascia intravedere le inevitabili prove che l'amore si trascina con sé.
Spingendoci ad accettarle, perché non riusciamo a vivere senza.
Come per quell'Uomo che non si è mai voltato indietro, nonostante il dolore.
Come quei passi che facciamo ogni giorno consegnandoci l'anima, per dedicarci un per sempre che già ci appartiene.
10 commenti:
INCREDIBILE riflessione...
Passione di Cristo e passione tra due persone.....non ci avevo mai pensato.
Allegra, grazie.
"La costola che abbiamo rubato per poter stare in piedi".
Io non so come diamine ti vengano in mente certe cose, ma ti scavano dentro.
E' vero, la passione porta inevitabilmente con sè la gioia e il sacrificio.
Proprio questo ci fa essere quello che siamo.
Senza dolore saremo niente.
Senza amore saremo niente.
L'essenziale della vita: amore e passione. Cioè anche dolore.
GRAZIE.
Ho la pelle d'oca. Non avevo mai pensato a questa contraddizione.
Ma è davvero una contraddizione?
Cioé, la passione di Cristo che per amore soffre non è uguale alla passione di un uomo che amando è destinato inevitabilmente, anche nell'amore più felice, ad un po' di dolore?
Grazie piccola Allegra...nella tua giovane età sai essere più matura di un cinquatenne.
La profondità ti appartiene.
Eccezionale. Davvero.
Ti seguo da tanto, sei bravissima.
A Pasqua Gesù risorge, i fiori sbocciano e anch'io in un certo senso sto risorgendo. Ero morta giorno dopo giorno, ora sto piano piano tornando alla vita...
Un abbraccio!
L'ho letto tutto d'un fiato.
La passione.
Amore e dolore. Ma anche impegno per arrivare fino in fondo: a quella croce che è simbolo di resurrezione.
Come l'amore di un uomo e di una donna.
Grazie per queste splendide riflessioni...
L'amore è già per sempre.
Condivido!
E' vero, questa passione sembrerebbe un po' contraddittoria.
Ma tu sei stata in grado di trovare anche i punti comuni!
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