martedì 25 gennaio 2011

Trovarsi...


La stazione è la vita in miniatura.
Vuoi o non vuoi, la vivi, per giungere alla tua meta.
Il tempo è condiviso da tutti quelli che aspettano il tuo stesso treno, da quelli che prendono un'altra direzione e da quelli che restano fermi ad attendere chi scende da una carrozza.
Ogni sguardo emana attesa, fretta, stanchezza, nostalgia, desiderio, fatica, speranza, gioia.
Di chi parte e di chi arriva.
E anche di chi resta.
Il biglietto ha sempre un prezzo. Come nella vita.
Anche se è di sola andata.
Così ti ritrovi a sperare con una ragazza che sta per affrontare un colloquio di lavoro.
Direzione: speranza.
Ti scopri divertita da due nonni che si chiedono come mai la loro nipotina di quindici anni abbia marinato la scuola.
Direzione: crescita.
Poi sorridi con una mamma che non riesce a far addormentare il suo bambino.
Direzione: serenità.
Ti chiedi come mai quel ragazzo abbia il volto così scuro da non alzare mai gli occhi.
Direzione: tristezza.
Vorresti conoscere il contenuto degli appunti di un uomo in carriera, chiedendoti come andrà la sua giornata di lavoro.
Direzione: curiosità.
Ascolti una conversazione telefonica e ti domandi di cosa, quella ragazza biondissima che sfoglia Vanity Fair, debba parlare con Enrico quella sera stessa.
Direzione: quotidianità.
E poi...poi ti chiudi nella tua solitudine, tentando di studiare perchè il tempo è prezioso, ma soprattutto, aspettando che il treno giunga a destinazione per iniziare la tua nuova avventura.
Dal finestrino riesci a scorgere pezzi di città che conosci e non conosci.
Quelle che non conosci ti proiettano sul futuro: magari un giorno le visiterai.
Quelle che conosci ti buttano addosso il passato: tutti quei ricordi scritti sulle mura di una città che continua a vivere anche se più non ti appartiene.
Anche di questo è fatta la vita.
Infine arrivi.
E rivedi gente che riparte e ritorna, in un tempo che diventa eternità perché si fa viaggiatore instancabile.
La vita non si ferma mai.
Per ogni anziano che muore c'è un bambino che nasce.
Per ogni amore che finisce ce n'è uno che inizia e che chiede di vivere.
Per ogni vita che dispera ce n'è una che spera.
Perché per ogni treno che arriva ce n'è uno che riparte.
Non importa su quale binario e non importa verso quale direzione.
Il pensiero che ti afferra mentre le rotaie stridono e le porte si aprono combacia con il titolo di una bellissima commedia di Pirandello: trovarsi.
Con chi ti aspetta, con quello che ti aspetta, con chi ti aspettava e ora non lo fa più, con quello che ti aspetti dalla vita e da te stessa.
Non importa dove e non importa quando.
Importa trovarsi.
Perché la vita non si scrive mai da soli.
Oggi lo sai più di ieri.




15 commenti:

Lorenza ha detto...

Capita spesso anche a me.
Guardare gli sconosciuti e immedesimarsi nelle loro vite.
Bentornata!

Federico ha detto...

Già...la vita in miniatura che si svolge nel tempo massimo di un viaggio.
Quante curiosità e quante scoperte, quante condivisioni che durano solo il tempo del viaggio.

Elisabetta ha detto...

Trovarsi.
Ogni minuto della vita è un "trovarsi".

Grazie come sempre per le tue bellissime riflessioni.

Riccardo ha detto...

"Perché la vita non si scrive mai da soli.
Oggi lo sai più di ieri." - verissimo.

SerenoPocoNuvoloso ha detto...

Ci sei mancata veramente TANTO!
Anche questa è vita!

Rosa ha detto...

Ho sempre pensato la stessa cosa.....ogni volta che vado in stazione e vedo la gente che "vive".

vale84 ha detto...

Non mi stanco mai di leggere quello che scrivi...Bellissimo veramente!!!
Ti rubo la frase finale!!!Un abbraccio forte!!!

Anonimo ha detto...

Mi piace molto come scrivi...davvero tanto!
P.

Michela ha detto...

"Importa TROVARSI" ....GRAZIE!

Giulio ha detto...

"E rivedi gente che riparte e ritorna, in un tempo che diventa eternità perché si fa viaggiatore instancabile."

Mi ha colpito molto questa frase, come se il tempo non finisse mai, perchè la vita scorre anche se noi non ce en accorgiamo!
Bella Allegra COME SEMPRE!

Allegro ha detto...

“Non posso obbedirti, non faccio più in tempo. Sta per capitare proprio ora e in questo strano posto. 'Non ora, non qui'. Avevi ragione, molte delle cose che mi sono accadute furono errori di tempo e di luogo, cose da dire: non ora, non qui. Però a questo vetro d'autobus mi accorgo di essere in un'ora e in un posto a me riservato da t...empo.
Intorno ferve il movimento. Le porte si sono aperte, la gente sale e scende da tutte le parti urtandosi. Mi tengo vicino al vetro, c'è trambusto, ma tu e io siamo fermi. Vengono il tempo e l'occasione, vengono quando due persone si fermano: allora si incontrano.
Se uno si muove sempre, impone un verso, una direzione al tempo. Ma se uno si ferma, si impunta come un asino in mezzo al sentiero, lasciandosi prendere da una distrazione, allora anche il tempo si ferma e non è più la soma che sagoma la schiena".

Erri De Luca, “Non ora, non qui”

Anonimo ha detto...

I viaggiatori instancabili siamo anche noi...che dopo sconfitte riusciamo sempre a rialzarci...

Anonimo ha detto...

Perché la vita non si scrive mai da soli.


Questa me la scrivo in camera dottoressa!

Silvia

Veggie ha detto...

La stazione è una costante della mia vita dato che - causa studio - faccio la pendolare...
Potrei prendere in affitto un appartamento nella citàà dove studio, ma invece continuo ad andare in su e in giù... forse semplicemente perchè mi piace viaggiare... anche se so che non è vero, mi piace la sensazione che anch'io possa arrivare finalmente da qualche parte...

Only Me ha detto...

è un post bellissimo allegra!
intenso, vivo, reale.
ho immaginato di essere li.